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Kawasaki Z650RS: opinioni e prezzo

Il nostro test ride a 3  per la Kawasaki Z650RS porterà al feedback in stile urban curato da Mirko, sport curato da Riky e girl ride curato da Ale.

La nostra scelta riflette proprio il desiderio di darvi un riscontro a 360 gradi sull’impiego della moto in modi ed approcci differenti.

Se Mirko potrà apprezzare le comodità sulle lunghe percorrenze Riky ne potrà apprezzare più le capacità tecniche. Ale, più esile (164cm x 50kg), potrà vestire appieno i panni di un rider più leggero e che magari non ama le moto troppo ingombranti.

Abbiamo percorso un giro sulle strade del Lago di Como così da poter avere diversi scenari su cui testare la moto. Vi mostriamo qualche scatto e vi raccontiamo le nostre sensazioni.

Vogliamo ringraziare Meca Motor per la collaborazione in questo test ride

Sito Meca Motor
Ale, Riki e Mirko durante il test ride con le Kawasaki – NetgateADV

Kawasaki Z650RS opinioni: le sensazioni di Ale

Ho trovato fin da subito accattivante l’estetica di questo modello che mi ha certamente attratta per i tratti vintage rivisitati in chiave moderna.

Il carattere indiscusso che riprende nell’aspetto l’omonimo modello anni ’70 accompagna l’applicazione della rivisitazione tecnica. L’ho trovata estremamente comoda e maneggevole per le persone basse (la sella alta 820mm e stretta mi consentono un appoggio del piede completo) rendendo agevolissime le manovre da fermi.

Il motore, pur essendo lo stesso del modello Kawasaki Versys 650, ha dato prova di grande reattività nelle diverse realtà stradali, sia a basso regime ma soprattutto sopra i 5000/6000 giri.

La sua dimensione ridotta rende semplice destreggiarsi nel traffico, ma mi ha dato soddisfazione anche su strada libera e su curve e tornanti.

La frizione è morbida e di comodo raggiungimento e i freni sono molto performanti (sia quelli anteriori a doppio disco, sia quello posteriore), così come le sospensioni.

La posizione del passeggero non è purtroppo la migliore anche per via delle dimensioni della moto per intero: la sella tutto sommato è sufficientemente grande ma le pedane non sono molto basse e possono creare fastidio a chiunque abbia le gambe lunghe.

Per concludere devo dire è una moto che trovo certamente nelle mie corde ma che non mi sentirei di suggerire alle persone alte.

Ale, la nostra rider donna sulla Kawasaki z650rs – NetgateADV

Kawa Z650RS in scenario Urban: opinione di Mirko

Il modello Z650RS mi ha colpito sicuramente di più dal punto di vista estetico, è una delle ultime novità nella gamma Modern Classic. Sarà molto apprezzata dagli appassionati Kawasaki, in quanto le linee vanno a riprendere il modello Z650-B1 del 1977.

Uno stile classico unito ad un motore ed una ciclistica moderni con lo stesso bicilindrico della Versys 650, che però in questo caso mi ha dato più soddisfazioni.

Devo dire che mi ha ricordato un pò la Benelli Leoncino Trail che abbiamo testato io e Riki durante la coppa Ttalia Scambler a Castrocaro Terme. Molto reattiva, divertente e maneggevole con una frizione morbida ed una posizione di guida comoda.

Molto bello guidarla nelle strade e attraverso i borghi del Lago di Como fino a Pigra (zona Alpe di Colonno), ottima nei tornanti e buon sterzo. Anche se meno brillante con il passeggero è comunque piacevole nella guida e ho apprezzato la comodità della sella. 

Forse non molto indicata per chi è alto, secondo me io e Riki eravamo al limite con i nostri 180cm di altezza, più alti ci si potrebbe trovare con le gambe un po rannicchiate.

A livello di strumentazione troviamo l’essenziale, comodo l’indicatore di marcia inserita

In conclusione posso dire che è una moto adatta a tutti, soprattutto per chi non è tanto alto o per chi ha difficoltà con le moto un po pesanti. E’ maneggevole anche negli spostamenti da spenta. E’ una moto che ha stile e si fa sempre notare.

Mirko sulla Kawasaki z650rs – NetgateADV

La sportività della Kawasaki Z650RS: cosa pensa Riki

La retrorivoluzione in piena regola, questa si che mi ha convinto! Ribelle, aggressiva ed al contempo maneggevole e morbida.

Altezza Kawasaki Z650RS: sella e peso

Viaggiare in due? SI! Il motore non annaspa ed il peso rimane adeguatamente distribuito, la sella resta spaziosa e io e le mie gambe lunghe non sentivo sacrificate le ginocchia.

Il peso è perfettamente equiparato al suo genere.

Motore

Il motore mi ha convinto, è adeguato allo stile di moto proposta, ovviamente parliamo di una moder-classic nuda, quindi scordatevi la protezione aerodinamica, resta comunque composta a velocità non superiori ai limiti, testata in autostrada a 130 Km/h, il resto credo non abbia neppure senso commentarlo, non è una speed racer e non vuole assolutamente esserlo.

A differenza della Versys il motore è più pronto sottocoppia e non senti quasi mai l’esigenza di scalare marcia per avere miglior supporto di spinta, motore dico si!

Freni e sospensioni

L’impianto frenante è sicuramente generoso con un doppio disco da 300 mm a margherita a doppio pistoncino all’anteriore e un disco da 250mm a margherita sul posteriore, frenata ben modulabile e mai troppo invadente, direi adeguato alla coppia motore proposta.

Sospensioni non estreme ma che si sanno adattare anche a terreni accidentati.

Gravel

Non è una moto da gravel ma ho voluto comunque provare a farla trottare un pochino su strade bianche, incredibile ma il controllo trazione si comporta talmente bene che è praticamente impossibile farla derapare salvo l’esclusione dello stesso 😉

Riki e un piccolo test in offroad della z650rs – NetgateADV

Kawasaki Z650RS prezzo

Il prezzo della Kawasaki Z650RS la rende accessibile a tutti, è proposta alla cifra di € 8.190 per la versione Metallic Spark Black e a € 8.340 per le versioni Candy Emerald Green e Metallic Moondust Grey.

Ricordiamo che questo modello è disponibile anche depotenziato, così da dare la possibilità ai possessori di patente A2 di approcciare allo stile Modern Classic in casa Kawasaki.

Conclusione

Il faro tondo, il colore verde retrò e la tecnologia LED con strumenti rigorosamente analogici uniscono perfettamente i fattori distintivi del modello storico precedente ‘70 e il senso di nuovo, di meno ostile, di più accessibile ad amatori, non esperti, o neofiti.

Per le vie del lago, strette e intricate, tra curve e controcurve offre il suo meglio, lo sterzo, è generoso, sufficientemente ampio e non limitato come abbiamo riscontrato in Benelli Leoncino.

Anche qui il controllo trazione offre un senso di protezione su terreni scivolosi, offrendo un intervento molto progressivo, di base il motore da domare non è qualcosa di mostruoso ma rispetto alla Versys ha un’erogazione più frizzante e divertente senza ombra di dubbio.

Se hai uno spirito ribelle, non vuoi nulla di estremo ma desideri qualcosa “ok subito” è la moto giusta, soprattutto se vuoi iniziare ad approcciare al mondo delle due ruote senza spaventarti.

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